Marco V. Ginatta
Marco V. Ginatta

Ingegnere Chimico PhD Elettrochimica

La Sacra Sindone dei Vangeli: ricerche scientifiche e scetticismo

Dopo oltre un secolo di ricerche scientifiche e con la mole di dati raccolti non è più lecito sostenere opinioni soggettive, punti di vista e pareri personali sull’argomento Sacra Sindone.

Il risultato di questo studio è che tecnicamente non è possibile ritenere che l’Immagine sia un falso artefatto.
L’autenticità tecnica è materia di fondamentale importanza.

Purtroppo, la maggior parte della gente non informata è stata convinta dalla pubblicazione dei dati sbagliati dell’analisi radiocarbonio a pensare che sia un falso medioevale. Anche quelli poco informati, presi dal dubbio e nel timore di fare più avanti una brutta figura, hanno assunto un atteggiamento agnostico, rifiutando l’informazione tecnica.

Sperano di apparire intellettuali, ma dimostrano solo insipienza.

L’oggetto vero, materialmente reale, conferma la narrazione che lo descrive: è l’oggetto che conferma la veridicità della narrazione.

L’importanza di capire che cosa l’Immagine della Sindone non è.

La Sindone non è un dipinto

Dopo 120 anni di analisi chimiche sul lino non si è trovato nessun tipo di sostanza colorante, pigmento, tintura, vernice, stampa ed è risultata persistente resistendo all’attacco di 21 diversi reagenti e solventi rimanendo inalterata.

Le analisi ai raggi X, fluorescenza e microchimiche confermano che l’Immagine non è stata prodotta con pitture e non contiene altresì segni direzionali come avviene nei disegni, nei quadri e negli affreschi.

Se fosse stato un dipinto il calore dell’incendio e l’acqua per lo spegnimento lo avrebbero danneggiato e anche i “maltrattamenti” subiti nei secoli, essendo stata arrotolata e srotolata, piegata e dispiegata più e più volte, avrebbero intaccato la pittura che si sarebbe sicuramente staccata dal tessuto in scaglie e polveri.

L’Immagine invece è rimasta inalterata.

Non è un’impronta tipo timbro a contorni netti: ma una delicata Immagine con sfumature a zero.

Non è visibile sul lato posteriore del lino

L’Immagine è estremamente superficiale e sottile 0,2 millesimi di millimetro ed è visibile solo dal lato frontale.
Non è realizzata da parti distinte, ma è presente su un’unica superficie continua di circa 5 m2. Questa grande dimensione è una delle maggiori difficoltà per i tentativi di riproduzione.

Non è il risultato di bruciature del lino: cioè strinature

Dopo 100 anni di prove con bassorilievi riscaldati infatti non si è riusciti a non bruciare il lino nell’intero spessore ottenendo, quindi, un’immagine visibile anche dietro e non corrispondente a quella originale.

Il lino brucia a 220°C e l’uniformità della temperatura su tutta la grande superficie è difficile da controllare anche con pirografi elettrici.

Sull’Immagine però non sono presenti furfuroli (composti prodotti dal trattamento termico del lino) quindi l’Immagine non è il risultato dell’applicazione di calore sulla cellulosa.

Non c’è traccia di prodotti di putrefazione, né macchie cadaveriche. Il cadavere è certamente scomparso prima che fossero trascorse 40 ore, perché non ha avuto tempo di emettere le sostanze usuali.

Non è una vaporografia

Non è una vaporografia, ottenuta simulando le reazioni chimiche che avvengono nel cadavere di un suppliziato con vapori ammoniacali da liquidi che impregnano il lino. Il dorso, che è sotto, dovrebbe essere più evidente.

Questa ipotesi fu inizialmente presentata nel 1902 all’Accademia Francese delle Scienze da Yves Delage, membro e dal suo ricercatore Paul Vignon.

Non è una proiezione cilindrica

Non è una proiezione cilindrica, ovvero ottenuta con un lenzuolo che avvolge un corpo.

Le impronte che si ottengono nel tentativo di riprodurre la Sindone per contatto, premendo dall’esterno il lino con un tampone imbevuto di acido su un corpo cosparso di sostanze reagenti e coloranti, risultano molto deformate, come la maschera di Agamennone.

Non è stata formata per contatto. Infatti, anche se ci sono stati contatti in alcuni punti, le Immagini frontale e dorsale sono proiezioni ortogonali, quasi perfette come fotografie.

Non è un’immagine da sviluppo

Non è un’immagine da sviluppo, prodotta con sostanze organiche poi esposte al sole, perché esse non producono gradazione di intensità, né la superficialità.

Non è fluorescente, mentre il lino senza immagine è fluorescente.

Non c’è differenza di dettaglio fra l’Immagine frontale e quella dorsale; mentre c’è nei tentativi di duplicazione.

Non è un’immagine positiva, ma è come un negativo fotografico.

Non è opera di Leonardo da Vinci

Non è opera di Leonardo da Vinci, con una tecnica scomparsa con lui.

Leonardo è nato un secolo dopo l’ostensione di Lirey del 1353 storicamente documentata. Nelle sue carte dei Codici non c’è nessun riferimento alla Sindone. Non possiamo attribuirgli la follia omicida per averla tentata dopo.

Non è un’opera d’arte.

Parlando di Leonardo è stato accennato all’uomo di Vitruvio, simbolo della ricerca artistica e della centralità dell’uomo, con forte impatto cinetico.

Invece, nell’Uomo della Sindone non vi è alcuna arte, ma solo una testimonianza di un Uomo che è morto per le torture.

Non è stata ottenuta con una camera oscura

Non è stata ottenuta con una camera oscura utilizzando un lenzuolo trattato con nitrato d’argento, soluzione ammoniacale, una lente e un cadavere appeso al sole.

L’Immagine originaria non era centrata nella mezzeria del lino. Solo dopo l’aggiunta, con grandissima cura, della striscia sul lato lungo la Sindone è complessivamente simmetrica.

Possiamo dire che chi ha eseguito l’aggiunta aveva la consapevolezza dell’importanza della Immagine originariamente non centrata? Pare che il lino della striscia aggiunta sia coevo di quello del telo; è stata provata la comune origine tessile dei due elementi, quindi l’aggiunta deve essere stata fatta molto presto nella storia della Sindone.

Quest’ipotesi concorrerebbe a dirimere la questione delle bende che, dopo che il cadavere è stato adagiato sul lino, la striscia sia stata tagliata per ricavare una benda per comporlo. La striscia sarebbe poi stata ricucita poco tempo dopo la Risurrezione.

Non esistono copie identiche

Le elevatissime caratteristiche scientifiche dell’Immagine hanno finora impedito non solo di replicarla ma addirittura di scoprire il metodo della sua formazione, nonostante la potenza scientifica e tecnologica disponibile oggi.

Non è medioevale

Non è medioevale stante l’assoluta impossibilità tecnica di realizzarla da parte di artigiani medioevali con la tecnologia del loro tempo. Inoltre, da 800 anni non c’era più l’uso della crocifissione.

Non è prova di morte apparente

Non è prova di morte apparente, come di crocifisso svenuto o in coma deposto dalla croce, perché dalla ferita al costato è uscito siero separato di persona morta, e c’è rigidità cadaverica.

Non ci sono tracce di movimenti sull’Immagine, non c’è stato nessuno spostamento del telo.

Non si possono produrre teli senza immagine sotto le macchie di sangue, qualunque trattamento chimico o fisico fatto sul sangue messo prima, lo degraderebbe.

Non è simile a nulla di esistente sulla Terra

Non è simile a nulla di esistente sulla Terra. Numerosi studi sono in corso da parte di gruppi di chimici e di fisici per arrivare a identificare il processo che l’ha prodotta.

Non è opera dell’uomo. Dopo oltre un secolo di ricerche interdisciplinari nessuno, sino ad oggi, è riuscito a riprodurre l’Immagine.

Non ne conosciamo il fenomeno scatenante, l’Immagine è il risultato naturale di processi chimici e fisici. È un oggetto che non va contro nessuna delle leggi fisiche e chimiche. È scientificamente analizzabile, e stabile nel tempo.

Non è una reliquia tradizionale

Le reliquie sono parti del corpo, ossa, legni, vestiti, ritenuti appartenenti al Santo.

Ma tale appartenenza non è direttamente deducibile dall’oggetto stesso; solo se qualcuno mi informa sulla tradizione e storia posso sapere di che cosa si tratta.

Per la Sindone, invece, è sufficiente guardare l’Immagine per essere rimandati immediatamente alla vicenda di Gesù, collegando ad essa tutti i dettagli della storia di passione, crocifissione e morte.

Non occorre che qualcuno mi spieghi l’Immagine se io conosco qualche elemento della storia di Gesù, il collegamento è immediato. Un antropologo ha definito la Sindone la “regina” delle reliquie.

La Sindone e le religioni.

Non è vero che la Chiesa non abbia approvato la Sindone.

Sin dal 1506 Papa Giulio II ha istituito la Festa liturgica della Sindone, il 4 maggio di ogni anno, che è sempre stata osservata con celebrazioni specifiche.

Ricordiamo tutti Papi che sono intervenuti alle Ostensioni negli ultimi 50 anni.

Essa non interessa solo i Cattolici devoti.

Infatti, ci sono numerosi gruppi di studio della Sindone nel mondo e alcuni di essi non sono cattolici.

Anche molti Protestanti sono interessati, perché essendo un’immagine non realizzata da mano d’uomo non va contro il 2° Comandamento.

Gli Ortodossi a loro volta la ritengono autentica: la Sindone infatti, è passata dalle loro alle nostre mani.

La Sindone è una risorsa del dialogo ecumenico. Il direttore del più grande sito al mondo sulla Sindone, www.shroud.com, Barrie Schwortz, è un ebreo e alla tipica domanda: come mai? Lui risponde che Gesù era uno di loro.

La maggior parte delle persone non si rende conto della gravità tecnica del fatto che si discuta senza sapere come è stata formata l’Immagine.

Non è vero che qualcuno sa come si è formata l’Immagine; nessun scienziato oggi impegnato nelle ricerche sulla S. Sindone lo sa.

Infatti, nonostante gli enormi progressi che la chimica organica dei coloranti e dei trattamenti superficiali hanno fatto negli ultimi 100 anni, nessuno è ancora riuscito a formare l’Immagine. Ma al di fuori di quelli, nessuno se ne preoccupa.

Gli atei, contro la Sindone, si comportano come degli avvocati che, avendo l’unico obiettivo di salvare in ogni modo il proprio cliente, manipolano, distorcono e nascondono i fatti tentando di interpretare in molti modi i dati.

Si comportano in modo assolutamente opposto dagli scienziati per i quali i dati sono indipendenti dai loro desideri e non soggetti alle loro opinioni.

Non è vero che sia il risultato di un miracolo perché, in base ai dati scientifici disponibili oggi, non va contro nessuna delle leggi della chimica e della fisica.

Non è vero che sia opera di autori alieni (sembra esagerato, ma mi è stato chiesto).

È un peccato però che non ci sia un inventario generale di tutti i risultati delle analisi compiute sui campioni della Sindone.

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